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Anche se richiama il termine "Transavanguardia", il titolo nasce in realtà dalla storica linea ferroviaria che taglia in senso longitudinale e latitudinale l'Africa e dal desiderio di offrire un'arte "di attraversamento", così come la linea transafricana mette in comunicazione popolazioni tra di loro eterogenee. Gli artisti africani presentati, tutti di calibro internazionale, sono: Esther Mahlangu (South Africa), George Lilanga (Tanzania), Seni Camara (Senegal), Mikidadi Bush (Tanzania), Kivuthi Mbuno (Kenya), Peter Wanjau (Kenya), ognuno di loro vive ed opera nel paese di origine. Se sul finire degli anni '70 del secolo scorso la Transavanguardia proponeva modelli di superamento alla sterilità delle neoavanaguardie ormai consumate su temi iperconcettuali, all'inizio di questi anni gli artisti di Transafricana propongono modelli alternativi, di recupero del sentimento del reale, della vita, rifiutando la corsa verso la globalizzazione estetica che pervade ormai tutta l'arte occidentale. L'Africa si risveglia da un sonno ancestrale e irrompe con grande forza ed energia nella storia dell'arte contemporanea internazionale, rivalutando la magia della vita e la sacralità dell'arte.